Il Monte dei Paschi e la sinistra cialtrona
Per non dir fascista … che sarebbe un complimento!
La porcheria è sotto gli occhi i tutti, e poco ci sarebbe da aggiungere.
Ogni giorno che passa se ne scoprono di nuove. Di porcherie I sinistri
manutengoli politici dello sporco affare Monte dei Paschi di Siena si tagliano
da soli l’erba sotto i piedi. E il Bersani sbranante si confonde con il suo
satirico avatar … il Crozza. C’è poco da fare, questi sono gli imbecilli che ci
passa oggi la politica spettacolo della borghesia.
Ma non è questo che mi preoccupa. Son quisquilie,
pinzillacchere … direbbe Totò. Che, a suo tempo, ci indicò la linea, con Vota
Antonio … («Gli Onorevoli», vedi: http://www.youtube.com/watch?v=Up7wkXld83A). I
facili moralismi lasciamoli ai grilli sbraitanti. E vorrei essere
Pinocchio, che col grillo i conti seppe regolarli. Subito!
La questione è ben più grave. I rapporti tra affari (loschi) e politica
sono una vecchia storia. Nuova è la situazione che da oltre vent’anni si è
creata in seguito al distacco (apparente) tra l’economia reale (l’industria) e
l’economia fittizia (la finanza). L’illusione che il denaro crei il denaro ha
dato l’abbrivio a un ceto affaristico-politico, che si è reso autonomo, in un
mondo dove, tra stipendi d’oro, prebende, privilegi e mazzette, vigono leggi
particolari, molto lasche (o losche), ben diverse da quelle dei comuni mortali,
che si guadagnano il pane con il sudore della fronte … Forse, per questo, politici&affaristi
hanno suscitato un certo detournementtra i magistrati.
Un tenebroso affare, ma non troppo
Quello che oggi balza agli onori della cronaca riduce i Batman e i
berluscones al modesto rango di ladri di polli. Polli d’oro? Ma sempre polli
sono. E a conti fatti, i berluscones ci costerebbero assai meno dei bocconiani
governanti. Ma siamo stanchi di mantenere faccendieri&papponi. Anche perché
i berluscones sono figli di un sistema, il modo di produzione capitalistico,
che è giunto al capolinea. E fa solo danni. E poi, parliamoci chiaro, le
porcherie dei berluscones sono il frutto avvelenato dell’illusione che la
ricchezza nasca dal denaro … Ma chi ha inventato e alimentato questa perversa
illusione? Tutta la cultura borghese, con le sue sinistre punte avanzate che,
negli anni Novanta, hanno decretato la scomparsa della classe operaia (do
you remember Giorgio Bocca?) … e come i fascisti d’un tempo hanno
trovato udienza nei nuovi ceti emergenti: promotori finanziari, immobiliaristi
… faccendieri vari, ma anche quelli che sinistri sociologi (do you rememberNegri&Co.)
hanno chiamato «operatori del «cognitariato». Un bel pateracchio, ma è tutta
gente che vive alle spalle degli operai. Di cui però negano l’esistenza…
Misteri! Ma la realtà economica è più forte dei misteri di una sociologia
d’accatto.
E qui casca l’asino.
Per salvare un sistema che sta andando a fondo sull’onda impetuosa delle
speculazioni finanziarie (il denaro che crea denaro … la
conoscenza creativa che crea ricchezza … immateriale) i faccendieri di
destra e di sinistra si son rivolti a Mario Monti, con la sinistra mediazione
di Giorgio Napolitano. La banda Monti-Fornero ha fatto quello che doveva fare:
rubare ai poveri (o meglio ai proletari, che non dovrebbero esistere) per
salvare le banche, coinvolte nelle speculazioni. Loro malgrado. Sì, loro
malgrado, perché la colpa del disastro non è delle banche, le banche non sono
altro che un hub di flussi di denaro, il cui impiego è dettato
dalle migliori opportunità di valorizzazione. Industria e finanza per me pari
sono … dicono gli operatori finanziari, ma la ricchezza nasce sempre dal
plusvalore estorto all’operaio. E quando nel barile della finanza c’è poco da
grattare – perché la bolla è esplosa –, l’operaio viene richiamato in causa,
per essere sottoposto a un’accelerata estorsione di plusvalore. Come sta
avvenendo ormai da troppi anni, pregiudicando le stesse condizioni di
produzione e riproduzione del sistema capitalistico.
E i nodi vengono al pettine
I sinistri manutengoli del tenebroso affare MPS, in poche parole il Partito
Democratico e le sue sinistre frattaglie (Rifondazione, Sel …), di fronte
alla crisi sistemica del modo di produzione capitalistico si son presentati
come il partito dei «produttori», dell’economia sana, reale (quella che il
plusvalore lo estorce direttamente dall’operaio), in opposizione al partito
degli «speculatori». Hanno riesumato le teorie keynesiane e sono scesi in campo
per difendere lo Stato sociale e rilanciare i consumi. Come se, con un colpo di
bacchetta magica, si potessero dirottare i quattrini dalla finanza
all’industria … e nel caso che quattrini giungano all’industria, subito
prendono la via della speculazione finanziaria (e immobiliare) … non ci sono
cazzi.
Dopo lo tsunami finanziario dell’autunno 2009, si
cianciò di regolamentazione … balle! Erano passati pochi mesi e furono lanciati
allarmi sulla ripresa speculativa alla grande, con il dilagare dei titoli
tossici (i Cds).
Nel crescente marasma finanziario e soprattutto di fronte al peggioramento
delle condizioni di vita dei proletari, le teorie neo-keynesiane hanno assunto
una forte connotazione statalista e nazionalista. Decisamente reazionaria, che
tanto piace ai nostalgici di Stalin e Mussolini/Hitler, che ricordano solo
quello che fa loro piacere, dimenticando GuLag, Lager, ovvero il lavoro
forzato, nonché la guerra.
Negli anni Trenta, il New Deal rooseveltiano (ispirato da Keynes) ebbe
successo solo grazie alla guerra. Per ora, all’orizzonte, non ci sono
catastrofi belliche di quella portata. Quella che si profila, nell’immediato, è
la gestione della miseria (equamente spalmata…, così promettono), con il
welfare che sta soccombendo sotto le picconate delle avanguardie della sinistra
democratica, Pietro Ichino, Matteo Renzi .... Per essere sostituito, secondo
costoro, dalla ciellina sussidiarietà familistica, in cui i «bamboccioni» (do
you remember Tommaso Padoa Schioppa) dal lavoro precario sono
sostentati da mamma e papà … per ora … poi, non si capisce come andrà a finire,
quando questi precari bamboccioni dovranno assistere mamma e papà, con salari e
pensioni da fame e un welfare da brivido …
Per ora, governanti e partiti pensano a rafforzare le istituzioni, con
sbirri&galere. Magari in appalto …
Dino Erba, Milano, 3 febbraio 2013.
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