domenica 25 dicembre 2011

L’1% del 99% e l’alternativa anti-capitalista in USA

L’1% del 99% e l’alternativa anti-capitalista
Da Insurget Notes, dicembre 2011
http://insurgentnotes.com/
 Riflessione sul ruolo dei sindacati e sull'attività dei lavoratori nel movimento Occupy




Nell'attuale crisi economica e sociale, la possibilità per i lavoratori di raggiungere vittorie in modo efficace attraverso le strutture sindacali è quasi inesistente. In effetti, negli ultimi due mesi del movimento di occupazione qui negli Stati Uniti, i leader sindacali hanno giocato a soddisfare le esigenze sociali dei lavoratori, minando gli sforzi di base del movimento che contestavano questi attacchi, o hanno agito come forza di polizia, non solo attraverso i loro membri ufficiali, ma attraverso l’intera attività politica.
Ma se guardiamo storicamente, queste strategie sindacali sono coerenti con il loro ruolo storico all'interno della società capitalistica come mediatori tra il management e i lavoratori. L'attività primaria del sindacato, attraverso i mezzi di un gruppo di persone in posizioni di leadership, o la burocrazia, è quello di negoziare un contratto per i benefici, i salari, e (talvolta) specifiche condizioni di lavoro all’interno delle condizioni di sfruttamento con i padroni. Per fare questo, essi operano come organizzazione al di sopra dei lavoratori, al fine di mantenere un rapporto esclusivo e specializzato con il management, perpetuando così un rapporto di dominanza sui loro membri, nonostante di tanto in tanto, e parzialmente, permettano loro di esprimere il loro dissenso. In realtà, questo dissenso può anche aiutare le negoziazioni: "Se non promettete X, Y o Z, non possiamo essere ritenuti responsabili per quello che questi pazzi lavoratori potrebbe fare! Tuttavia, se promettete, il che non significa mantenere, possiamo molto probabilmente farli continuare a lavorare in modo produttivo per voi".
Inoltre, e nel contesto della crisi attuale, i sindacati sono in grado di ottenere sempre meno, e come conseguenza, la base è lasciata senza strumenti per lottare attraverso il sindacato. Nell’attuale fase capitalista i margini della contrattazione si fanno sempre più risicati, perché è impossibile per il capitalismo fare concessioni, inoltre non esiste il "diritto" di sciopero, le lotte oltre la burocrazia sono sempre più una necessità. Sperare che la burocrazia sindacale risponderà alle esigenze della classe lavoratrice è utopistico.
Questa posizione non viene da politiche individuali dei burocrati sindacali stessi, dalla loro personalità, o anche da una particolare cricca che ha la leadership. E' invece il ruolo storico dei sindacati come mediatori tra il lavoro, cioè i lavoratori che producono il profitto, i beni, l’istruzione, ecc per la società nel suo complesso, e il capitale. La burocrazia sindacale non può immaginare un mondo senza capitalismo, perché la loro esistenza si basa su contrattazioni all'interno dei meccanismi stessi del capitale.
Se guardiamo alle attività dei sindacati a New York nell’ultimo mese, ad esempio, possiamo vederlo chiaramente. Per molti di quelli coinvolti nel movimento di occupazione, che hanno sottolineato che Occupy Wall Street ha spostato i sindacati verso una posizione più a sinistra, c'è una sorpresa quando i primi segni di militanza all'interno delle manifestazioni hanno portato al deragliamento nel momento in cui i dirigenti sindacali hanno tentato di trasformare la rabbia della classe lavoratrice in piattaforme per il Partito Democratico. Diamo uno sguardo più da vicino a questi eventi recenti.

17 novembre: più di 50.000 persone hanno protestato per le strade di New York. Ci sono stati cortei e mobilitazioni in tutta la città, almeno uno di questi ha evitato l'intervento della polizia per tutto il percorso da Union Square a Foley Square, così come l'occupazione di uno spazio universitario per una scuola gratuita sia per studenti che per non studenti. Più tardi in serata, almeno 32.000 persone hanno tentato di prendere il ponte di Brooklyn attraverso l’azione diretta. Le persone erano sconcertate e sgomente quando hanno cercato di andare sulla stessa strada per bloccare il traffico, hanno invece assistito ad una serie di leader sindacali che portavano le persone sui marciapiedi. Quando la marcia ha raggiunto Brooklyn, leader politici e burocrati sono stati arrestati pacificamente in modo pre-negoziato, "disobbedienza civile pianificata", era poco più di una performance.

21 e 28 novembre: diverse centinaia di manifestanti hanno protestato durante il consiglio di amministrazione dell’università di New York (CUNY) durante una audizione pubblica al Baruch College. L’edificio ha alti livelli di sicurezza e tornelli. Quando gli studenti hanno tentato di tenere una assemblea nella hall, che è aperta al pubblico, poliziotti e sicurezza del campus hanno picchiato e arrestato molti studenti. La settimana successiva, si è tenuta un'altra protesta. Questa volta, una coalizione del PSC (una locale rappresentanza sindacale di docenti e personale della CUNY), membri del consiglio comunale tra cui Charles Barron, e altri sindacati e gruppi no-profit hanno organizzato una protesta, con l'aiuto dei rappresentanti di vari partiti politici della sinistra, così come degli studenti progressisti, hanno spinto i manifestanti verso le barricate. I manifestanti erano visibilmente infastiditi di doversi spostare dalla protesta chiassosa per le strade di Manhattan, in un recinto di polizia per essere sottoposti a comizi sull'importanza del voto. Una settimana dopo, il PSC ha tenuto una assemblea, dove valorizzava gli arresti del 21, dimostrando la sua ipocrisia.

Trattative per il contratto MTA (azienda trasporti pubblici): Per quanto riguarda le trattative contrattuali in corso della Transport Workers Union (TWU), in scadenza all'inizio del prossimo anno, la dirigenza ha dimostrato esplicitamente che non ha piani per combattere i tagli al personale e ai salari, benefici, servizi, della MTA così come tre anni di congelamento dei salari per i lavoratori precari. Ogni risposta portata avanti dalla base troverà la stessa risposta data dei sindacati nel 2005: apertamente contrari a qualsiasi forma di lotta illegale.
Questi sono solo alcuni esempi di attività pratica dei sindacati, e della loro strutturale incapacità di fare ciò che è necessario: confrontarsi con la realtà e rovesciare il capitalismo stesso.

Ciò di cui abbiamo bisogno adesso è l'organizzazione autonoma sia per i sindacalizzati e i non sindacalizzati, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle strade. Questi sono gli sforzi fatti nel secondo blocco dei porti a novembre sulla costa occidentale. Non è stato l'arbitraggio della burocrazia attraverso i suoi tentativi di addomesticare la lotta di classe, ma invece la partecipazione di molteplici frazioni dei lavoratori, sia iscritti al sindacato, o non sindacalizzati, e disoccupati, che ha preso l'iniziativa di costruire i blocchi. Il 12 dicembre, ancora una volta ci sono progetti per bloccare tutti i porti di navigazione lungo la costa occidentale, incluso Los Angeles, San Diego, Portland, Tacoma, Seattle, Vancouver e Anchorage, senza autorizzazione sindacale ufficiale. Come è prevedibile, la leadership ILWU si contrappone a una simile azione che mette in discussione la circolazione di capitali e di merci. Nonostante questo però, i portuali iscritti al sindacato, o non sindacalizzati, i lavoratori disoccupati parteciperanno il 12 dicembre, e nel farlo, dimostreranno nei fatti quanto sia antiquata la burocrazia sindacale gerarchizzata, per esprimere i bisogni ei desideri dei lavoratori stessi.
Questi eventi hanno sicuramente dimostrato che i burocrati sindacali non ignorano le lotte. Tuttavia, le loro risposte alla crisi rimangono profondamente acritiche e limitate, rispetto alla gravità delle condizioni sociali. Non ci possono essere illusioni che una gestione esterna della classe nel suo insieme, la rappresentazione (che ne da il sindacato) si oppone radicalmente alla classe lavoratrice stessa. Una burocrazia che dirige gli operai e placa la relazione intrinsecamente antagonistica tra capitale e lavoro non può aiutare ma può solo essere sostegno alla classe dominante. Non solo i sindacati collaborano per un costante rafforzamento del dominio di classe, non solo attraverso il proprio lavoro considerato merce da comprare e vendere, ma anche sotto la forma di sindacati e partiti, scopriamo di essere contrapposti a burocrati sindacali e politici, cosi come lo siamo con i padroni. Siamo portatori di una rivoluzione che non lascerà nulla fuori di noi!

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