Tempi
bizzarri e pericolosi
Mentre
la catastrofe si avvicina, pdroni e politicanti ci preparano un avvenire di
lacrime e sangue. n nome della democrazia.
Tempi
bizzarri. Sembra di assistere alle scene di un medesimo film, ma sempre più veloci,
con le borse in caduta libera. La
Spagna è a rischio Grecia. L’Italia è a rischio Spagna.
Francia e Germania non godono di buona salute … Tutto ciò sta rendendo evidente
che l’Euro zona potrebbe andare a fondo. Quella che un anno fa era una remota ipotesi
(do you remember …), diventa oggi una temuta realtà, che trascinerebbe con sé
l’intero sistema capitalistico.
Mentre
la catastrofe si avvicina, i politicanti del Bel Paese parlano di elezioni e di
riforma elettorale, come se il problema fosse questo. Ma forse lo è, almeno dal
loro punto di vista, che bizzarro non è. Così facendo, si parano il culo,
legittimando il loro ruolo canagliesco, che presto sarà chiaro anche ai ciechi,
quando dovranno varare “riforme” affamatrici e sanguinarie, condite con forti
strette repressive.
Mentre
la catastrofe si avvicina, le tensioni sociali crescono. Quanto avviene nelle
piazze di Spagna potrebbe avvenire presto in Italia, dove finora i segnali di
protesta degni di questo nome sono stati pochi, a parte la manifestazione del
15 ottobre 2011 a
Roma. Ma ci sono. E preoccupano i padroni e i loro reggicoda.
La
lotta di classe in Italia è attualmente diluita in mille rivoli, in cui si
distinguono soprattutto i lavoratori immigrati, come sta avvenendo, per
esempio, nelle cooperative della logistica dell’hinterland milanese. Sono
piccoli focolai ma sono assai significativi. Sono lotte sottoposte a pesanti
rappresaglie da parte delle mafie padronal-sindacali, cui fa seguito la
repressione statale, di sbirri & magistrati. Ciò nonostante, smorzate da
una parte, si riaccendono in un’altra. E’ inevitabile.
La
democrazia non abita al campo No Tav
Tempi
pericolosi. Il fuoco serpeggia e potrebbe incendiare la prateria. Ma finora, in
Italia, l’unico e importante momento di lotta unitaria è stato il movimento NO
TAV. La lotta, partita dalla Val Susa, è dilagata in tutta Italia. Nonostante
la violenta repressione - benedetta dai soliti forcaioli di ogni risma e colore
-, la protesta non accenna a spegnersi, anzi, è diventata un punto di
riferimento per tutto il malcontento che sta montando in Italia. E questo
preoccupa affaristi & faccendieri con le mani in pasta nella grande
abbuffata dell’alta velocità, che vede solidali grandi banche, cooperative
“rosse” e padroncini leghisti.
Il
23 luglio, dopo la manifestazione del 21/22 al cantiere di Chiomonte, lo
storico portavoce dei padroni italiani, il “Corriere della Sera”, scende in
campo e lancia l’allarme, dalla prima pagina. Il titolo è fetente come si
conviene: La democrazia non abita al campo No Tav. L’articolo è firmato da un
solerte pennivendolo, Marco Imarisio, che sollecita lo Stato a intervenire
nelle forme e nei tempi dovuti, per ristabilire la democrazia “violata” da
pochi violenti. Gli fa da spalla l’articolo di Valentina Santarpia (sic), dal
titolo: “Tav, non è dissenso ma violenza”, che accoglie le velenose invettive
contro i NO TAV dei soliti (squalificati) politicanti. I più ipocriti, come Di
Pietro, riconoscono le ragioni del dissenso, ma condannano la violenza, quella
dei manifestanti, ovviamente, non quella dello Stato, presente da un anno con
forze d’occupazione militare, spalleggiate da magistrati, più o meno collusi.
Ci
sarebbe da ridere, se non ci fosse pericolo
In
poche parole, il “Corriere” si fa promotore di una brutale manovra repressiva
contro i NO TAV, come se finora sbirri e magistrati avessero giocato. E
soprattutto si fa promotore di un’azione preventiva a largo raggio, per
preparare il terreno contro le prevedibili proteste, che scoppieranno nei
prossimi mesi. Il tutto in nome della democrazia, poiché, come al solito, i
protestatari, i facinorosi, sarebbero un’infima minoranza: in Val Susa, ci dice
il “Corriere”, circa 500. Affermazione tutte da dimostrare. Nella sostanza,
invece, quello che avviene in Val Susa, e che domani potrebbe riguardare
l’intera comunità nazionale (per non dir mondiale), mette a nudo le
contraddizioni e i limiti della democrazia, della democrazia in genere, e non
solo della democrazia “borghese”, poiché la democrazia è borghese. Contraddizioni
e limiti in cui è assai pericoloso cadere, finendo impantanati in un terreno
estraneo alle lotte dei proletari.
La Val Susa dimostra che la democrazia esprime un concetto assai
elastico, le cui regole sono decise dai soliti noti, ovvero dai padroni e dai
loro reggicoda politici. Nel corso di circa vent’anni, buona parte della
comunità della Val Susa si è opposta al TAV. Ma prima l’han fatta cornuta,
raccontandole un sacco di balle, e poi, quando ha alzato la testa, l’hanno
mazziata.
L’Alta
Velocità è un’impresa voluta da una cricca di affaristi e speculatori e poi
decisa da un Parlamento colluso, che rappresenta solo una parte della comunità
italiana, quella sempre più piccola. Ieri, il Parlamento non ha rappresentato
sicuramente i val susini e oggi non rappresenta sicuramente la maggioranza del
proletariato italiano che, da quelle imprese speculative (le Grandi Opere), può
guadagnarci, ben che gli vada, un lavoro malpagato e con poco futuro. E questo
vale ancora di più per tutto quanto governo e Parlamento dicono di decidere in
nome della comunità nazionale, quindi in nome dei proletari, italiani o
immigrati, siano essi lavoratori, disoccupati o pensionati. Imponendogli, in
realtà, un fardello di lacrime e sangue, a tutto vantaggio di un pugno di parassiti.
L’unica
democrazia che i proletari possono usare, è quella che nasce e cresce in una
comunità di lotta, dove non c’è bisogno di maggioranze e minoranze. Chi c’è
c’è. Chi non c’è non c’è.
Dno
Erba, 24 luglio 2012.
Dio lo benedirà costosa Mauro Callipo!
RispondiEliminaGli amici se ho trovato il sorriso è grazie al signore. Mauro Callipo che ho ricevuto un prestito di 55.000€, e due dei miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti di quest'uomo senza alcune difficoltà con un tasso di 3% all'anno. È con il signore. Callipo Mauro, che la vita il mio sorrida nuovamente è un uomo di cuore semplice e molto comprensivo. Ecco il mio e-mail: maurocallipo94@gmail.com
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