Esselunga appalta i lavori della logistica (carico e scarico nei depositi) a cooperative che fanno il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori. I lavoratori sono quasi tutti extracomunitari.
E i caporali, che sono quasi tutti italiani, impongono salari corti e orari lunghi. Con le buone o con le cattive. Contro queste condizioni di lavoro da schiavi, i lavoratori sono scesi in lotta.
Da più di tre mesi, c’è un presidio permanete al polo logistico di Pioltello. La mano del padrone è caduta in modo pesante contro questa lotte: 25 lavoratori licenziati.
E con la mano del padrone, ci sono le manine degli sbirri e dei crumiri. Sempre pronti a provocare e aggredire. Sabato 11 febbraio, in alcuni centri commerciali Esselunga di Milano, è stato diffuso uda un gruppo di lavoratori un volantino per denunciare il licenziamento dei 25 lavoratori di Pioltello.
Al centro commerciale di viale Zara, insieme al volantino di denuncia, è stata data in omaggio frutta e verdura gratis. Ma il gesto non è piaciuto ai padroni e ai loro servi. La direzione di Esselunga ha chiamato subito la Polizia Locale. E ha creato la classica tempesta in un bicchier d’acqua.
Ringraziamo il compagno Dino Erba e il Sicobas per la puntuale controinformazione su questa importante e significativa lotta che tocca direttamente il settore della logistica e coinvolge quella sempre citata ma mai effettivamente presa in considerazione massa di lavoratori dentro l’attuale dinamica di generalizzazione della precarietà.
Alleghiamo due volantini prodotti da un gruppo di lavoratori in sostegno ai lavoratori dell’Esselunga che condividiamo.
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