A
cura dell’Archivio Paul Matttick,
per le Edizioni Connessioni
pagine, 228
Un
omaggio a Paul Mattick
Contributi
per una critica marxiana radicale
Dalla
critica alle teorie delle crisi ad una nuova organizzazione economica e sociale
indice
Presentazione
Affari rischiosi, Paul Mattick junior
Il Romanzo delle nostre origini, Antonio Pagliarone
I limiti dell’economia mista e l’accumulazione di
Capitale ai nostri giorni, Paolo
Giussani
Lo Schema numerico del «Crollo»» del Capitalismo di
Heinrik Grossmann, Paolo Giussani
Il luxemburghismo: falsa soluzione per un falso
problema, GLAT
La Pertinenza ancora attuale della Critica di Mattick
a Marcuse, Rakesh Bhandhari
Alcune note su capitale e lavoro, Giuseppe Sottile
Rivoluzionare la rivoluzione, Connessioni
L’Edizione di Engels del Terzo Volume del Capitale ed
il Manoscritto Originale di Marx, Michael Heinrich
Le Contraddizioni della Competizione Capitalistica: Una
Alternativa all’Ipotesi Regolazionista e dell’Egemonia, John Weeks
Il Contenuto Economico del Socialismo: Marx Contro
Lenin, Paresh Chattopadhyay
Cosa Non fare: Lenin, il Marxismo e il Proletariato, Robert
Mayer
L’elite di partito, i manager dell’industria, gli
specialisti e gli operai, 1922-23, Simon Pirani
Il marxismo di Paul Mattick, Pierre Soury
Il Marxismo occidentale e l’Unione Sovietica
1917-2006, Marcel van der Linden
Lenin era un marxista? Le radici populiste del
marxismo-leninismo, Simon Clarke
Il Rinnegato Kautzky ed il suo discepolo Lenin, Jean
Barrot
La Rivoluzione non è affare di partito, Otto Ruhle
Fondamenti economici del comunismo, Henk Canne Meijer
Convergenze Parallele I rapporti tra la Sinistra
italiana e la Sinistra tedesco-olandese, Dino Erba
L’insurrezione operaia nella Germania dell’Est –
giugno 1953, Cajo Brendel
***
Presentazione
Un’interpretazione ideologica generalizzante
della storia che non riconosca i fattori decisivi operanti al suo interno, cioè
lo sviluppo delle forze produttive, e che sia costretta a fare ricorso ad
elementi come “la natura umana”, non meno mutevoli degli ordinamenti sociali stessi,
non offre nessuno strumento pratico e teorico alla classe lavoratrice con cui
questa possa risolvere i suoi problemi vitali.
Paul
Mattick “Dittatura degli intellettuali?” 1936
(Ribelli
e Rinnegati Musolini Editore 1976)
Il
testo consiste in una raccolta di scritti di varia natura che spaziano dalla
critica alle teorie delle crisi ad una eventuale economia di produttori associati
attraverso la critica del modello sovietico
Questa
pubblicazione non intende stabilire un “dialogato coi morti” come ultima
risorsa di una sinistra ormai orfana di iniziativa. Non sappiamo se per
pigrizia o per oggettiva impotenza, ma coloro che intendono ancora pensare di
cambiare questo stato di cose credono di poterlo fare solo leggendo qualche
“marxista” del passato per poi inserirlo nelle solite correnti di un movimento
operaio esistente solo nella immaginazione del radicalismo o nelle descrizioni
romantiche di qualche nostalgico. Mattick, nonostante i limiti che
presenterebbe attualmente, ci può aiutare a ripartire dall’analisi marxiana,
cioè scientifica, dei fenomeni che caratterizzano il capitalismo contemporaneo
anche perché oggi è possibile attingere a numerose informazioni e dati empirici
che spesso vengono disattesi da chi pretende di insegnare qualcosa
propagandando ideologie prese a prestito da giornali e settimanali di modesta
fattura. I fenomeni economici e sociali
vanno costatati scrupolosamente alla maniera delle scienze naturali, come
invitava a fare Marx nella Introduzione a “Per la critica dell’economia
politica”.
Va
letta in questo senso la scelta di pubblicare testi che direttamente o indirettamente
si legano al pensiero e alla vita di Mattick. In questi ultimi anni c’è è stata
una piccola ma significativa opera di divulgazione dei suoi testi, ci riferiamo
al volume curato da Antonio Pagliarone: Paul Mattick, Il marxismo ultimo
rifugio della borghesia, scritti scelti, Sedizioni, 2008, e l’apertura
dell’archivio telematico sugli scritti tradotti in italiano: paulmattickarchivio.blogspot.it/.
Affari
rischiosi è un testo scritto da Paul Mattick junior in occasione del crash
economico del 2008 nel quale l’autore cerca di chiarire le dinamiche di una
crisi economica di lungo periodo culminata con il fallimento delle maggiori
banche di investimento ed il crollo della finanza americana.
Ne
Il Romanzo delle nostre origini Antonio Pagliarone intende sfatare il mito
degli anni 60/70 come fase rivoluzionaria nella quale la classe operaia lottava
contro il capitale manifestando un antagonismo frontale nei confronti del modo
di produzione capitalistico. Questo mito è stato particolarmente sentito nel
nostro paese e perdurano molte leggende sulle dinamiche di quegli anni. In
realtà la fase successiva agli anni 60 è stata caratterizzata da una crescita
economica che ha determinato una spinta verso l’integrazione dei lavoratori
attraverso le loro rappresentanze. Integrazione che ha iniziato ad essere messa
in discussione con il declino economico successivo
Ne
I limiti dell’economia mista e l’accumulazione di Capitale ai nostri giorni Paolo Giussani, forse il maggior interprete
delle tesi di Mattick in Italia negli anni 80, mette a disposizione un
contributo analitico delle tesi espresse da Mattick nel suo libro più famoso
“Marx e Keynes” nel quale viene decisamente sfatato il mito del keynesismo,
ideologia dilagante negli anni 70. Giussani con questo articolo intende poi
dimostrare l’importanza della dinamica speculativa nel capitalismo di fine
millennio contribuendo a completare la critica mattickiana all’illusione
keynesiana. Mentre nel contributo Lo Schema numerico del «Crollo»» del
Capitalismo di Heinrik Grossmann lo stesso autore riprende il modello di
riproduzione di Grossmann e ne fa una critica utilizzando un modello empirico
che parte dalle premesse dello stesso Grossmann sulla dinamica del saggio del
profitto
Il
luxemburghismo: falsa soluzione per un falso problema è un testo del 1975,
prodotto dal GLAT (Groupe de Liaison pour l’Action des Travailleurs) e
pubblicato sul loro bollettino Lutte de Classe, nel quale viene messo in
discussione l’utilizzo schematico delle tesi della Luxemburg. Il GLAT intende
criticare lo schema della Luxemburg accettato spesso acriticamente
dall’ultra-sinistra francese.
Di
seguito il contributo di Rakesh Bhandhari La Pertinenza ancora attuale della
Critica di Mattick a Marcuse tradotto opportunamente per questa raccolta. Abbiamo
poi inserito alcuni testi di vari autori che possono risultare utili per un
approfondimento dell’ approccio marxiano alle varie tesi esposte qua e la dagli
interventi di Mattick. Alcune note su capitale e lavoro Giuseppe Sottile,
prendendo spunto da un testo di Moshe Postone, sviluppa una analisi sulle
dinamiche insite nel modo di produzione capitalistico che portano
inevitabilmente alla sua caduta ma sviluppando il possibile intervento dei
lavoratori, una volta esaurita definitivamente la loro de-integrazione, perché
si realizzino un modo di produzione e riproduzione superiori. Il testo Rivoluzionare
la rivoluzione della redazione di Connessioni, sviluppa partendo da alcuni
presupposti di Mattick, il problema dell’autoattività dei proletari nella lotta
di classe e il contenuto della rottura in senso radicale.
Quindi
si è voluto fare omaggio alla recente impresa del gruppo di lavoro del MEGA
pubblicando, con la traduzione ad opera di Francesco Aloe, L’Edizione di Engels
del Terzo Volume del Capitale ed il Manoscritto Originale di Marx di Michael
Heinrich nel quale l’autore dimostra che
gli interventi di Engels sul manoscritto originario del III Libro dell’opera di
Marx hanno contribuito a fornire una visione dogmatica ed erronea delle tesi
relative alle cause della crisi del sistema capitalistico. Infine ne Le
Contraddizioni della Competizione Capitalistica: Una Alternativa all’Ipotesi
Regolazionista e dell’Egemonia, tradotto per questa raccolta, John Weeks opera una critica pertinente al
modello di analisi regolazionista penetrato nell’analisi marxiana a partire
dagli anni 60 del secolo scorso, modello che le minoranze rivoluzionarie anche
attuali hanno talmente interiorato che il capitale viene tutt’ora interpretato
come un organismo in grado di intervenire e modificare le dinamiche economiche
a suo favore, approccio questo estremamente distante dal modello di analisi
marxiana che considera il capitalismo come un modo di produzione.
Ne
Il Contenuto Economico del Socialismo: Marx Contro Lenin, tradotto in italiano
per la raccolta, Paresh Chattopadhyay pone in contrasto la visione del
comunismo di Marx con quella di Lenin dimostrando che nelle tesi del
rivoluzionario russo era insita l’ipotesi del socialismo come capitalismo di
stato utilizzando con estrema puntualità i testi dell’uno e dell’altro messi a
confronto, mentre Robert Mayer in Cosa Non fare: Lenin, il Marxismo e il
Proletariato, tradotto da Giuseppe Sottile, critica l’ipotesi leninista della
coscienza di classe portata dall’esterno totalmente inesistente nelle
riflessioni di Marx sull’argomento. L’elite di partito, i manager
dell’industria, gli specialisti e gli operai, 1922-23 di Simon Pirani
rappresenta un intervento sulle dinamiche e le stratificazioni sociali ed
economiche nella Russia di Lenin mettendo in discussione molti luoghi comuni
che la pubblicistica dei partiti tradizionali anche di estrema sinistra hanno
contribuito a divulgare"
Il
marxismo di Paul Mattick di Pierre Soury costituisce un intervento del vecchio
redattore della rivista Socialisme ou Barbarie nel quale vengono evidenziati i
contributi forniti dal comunista consiliare alla critica delle teorie
economiche più diffuse dai maggiori intellettuali del secolo scorso.
Ne
Il Marxismo occidentale e l’Unione Sovietica 1917-2006 Marcel van der Linden
propone un intervento critico riassuntivo sulle diverse posizioni assunte
dal marxismo radicale sulla natura e la società sovietica dando un ottimo
contributo per rilanciare opinioni contro corrente sul mito ormai quasi spento
della Rivoluzione d’Ottobre.
Simon
Clarke nel suo Lenin era un marxista? Le radici populiste del
marxismo-leninismo, tradotto da Paolo Chiocchetti, mette in risalto le
influenze che il populismo ha esercitato sul marxismo russo sin dagli inizi e
l’inevitabile carattere tipicamente slavo del marxismo di Lenin.
Ne
“Il Rinnegato Kautzky ed il suo discepolo Lenin”, un vecchio testo degli anni
70 tradotto da Giuseppe Sottile, Jean Barrot
evidenzia come le teorie leniniste erano strettamente connesse con le
tesi di Kautzky sul ruolo del partito nella trasformazione della società.
L’unica differenza era nei mezzi per raggiungere il potere socialista.
Il
testo di Otto Ruhle “La Rivoluzione non è affare di partito”, molto caro a Paul
Mattick, segue un intervento classico di Henk Canne Meijer, uno dei principali
animatori dei gruppi consiliari olandesi, sui Fondamenti economici del
comunismo, che illustra uno dei principali contributi della corrente consiliare
rispetto alla produzione e distribuzione comunista.
Infine
Dino Erba nel suo Convergenze Parallele I rapporti tra la Sinistra italiana e
la Sinistra tedesco-olandese intende trovare qualche elemento di comunanza tra
le due tendenze della sinistra comunista e con L’insurrezione operaia nella
Germania dell’Est – giugno 1953. La lotta di classe contro il bolscevismo di
Cajo Brendel, tradotto da Dino Erba, si vuole fare un omaggio all’ultimo
comunista di sinistra olandese, recentemente scomparso, animatore fino a pochi
anni fa della rivista consiliare olandese Daad en Gedachte.
Il
presente volume non sarebbe potuto uscire senza il lavoro redazionale di Antonio
Pagliarone. Ringraziamo infine i diversi autori e traduttori che hanno reso
possibile la pubblicazione di questo libro.
Compagni
e compagne dell’Archivio Paul Mattick
paulmattickarchivio@yahoo.it
***
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RispondiEliminaDio lo benedirà costosa Mauro Callipo!
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