Pannekoek "partito e classe operaia"
Paul Mattick, 1941
La nostra abitudine di omettere i nomi ha portato ad un malinteso. L'articolo, "partito e classe operaia" (1), che, dopo che era apparso sulla rivista ICC (International Council Correspondence), è stato ristampato dalla APCF(2) e discusso su “Solidarity” da Frank Maitland, è stato scritto da Anton Pannekoek. Quest'ultimo non è attualmente nella posizione di rispondere alla critica Maitland. Essendo in qualche modo responsabile del contenuto della rivista ICC, cercherò di rispondere ad alcune domande di Maitland.
I
problemi sollevati non possono essere affrontati in modo astratto e in termini
generali, ma solo specificatamente in riferimento alle concrete situazioni
storiche. Quando Pannekoek ha detto che la "fede nei partiti" è il
motivo principale per l'impotenza della classe operaia, ha parlato dei partiti
così come sono effettivamente esistiti. E' ovvio che non hanno servito la
classe operaia, né sono stati uno strumento per porre fine dominio di classe.
In Russia il partito è diventato una nuova istituzione dominante. In Europa
Occidentale, i partiti sono stati aboliti dal fascismo e si sono così
dimostrati incapaci sia dell’emancipazione dei lavoratori o di elevarsi in
posizioni di potere. (I partiti fascisti non possono essere considerati come
strumenti volti a porre fine allo sfruttamento del lavoro). In America i
partiti non servono i lavoratori, ma i capitalisti. I partiti hanno assolto
tutti i tipi di funzioni, ma nessuna collegata con le reali esigenze dei
lavoratori.
Maitland
non mette in discussione questi fatti. Come i cristiani che rifiutano la
critica con l'argomento che il cristianesimo non è mai stato provato sul serio,
Maitland sostiene che "il problema non è uno di partito o di nessun
partito, ma di che tipo di partito.". Anche se è vero che finora tutte i
partiti hanno fallito, pensa che questo non dimostra che un nuovo partito, la
sua "concezione del partito," sarà anch’essa fallimentare. E' chiaro
che una "concezione di un partito" non può fallire semplicemente
perché i partiti veri non sono riusciti. Ma le "concezioni" non
importano. Il partito di cui egli parla non esiste. I suoi argomenti devono
essere dimostrati in pratica, ma tale pratica non esiste. Tutte i partiti che
hanno finora funzionato hanno iniziato con la concezione di Maitland di ciò che
un partito dovrebbe essere. Questo non gli ha impedito di violare questa
concezione durante la loro storia.
Il
partito che "Lenin si sforzò di creare", per esempio, e il partito che
ha effettivamente creato sono due cose diverse, perché Lenin e il suo partito
erano solo parte della storia, non poteva forzare la storia all’interno delle
proprie concezioni. Ci sono altre forze nella società, oltre alle concezioni
che danno forma agli eventi. Maitland può aver ragione nel dire che la
"debacle attuale del Comintern non dimostra che la concezione di Lenin del
partito non era corretta", ma la debacle dimostra certamente che,
indipendentemente della sua concezione, il partito era infatti "scorretto"
se misurato con le idee di Maitland e le esigenze della classe operaia
internazionale.
Il
partito, Maitland sostiene, "è una creazione storica, che non può essere
messa in disparte.". Purtroppo questo era vero nella storia passata. La
storia passata ha mostrato che i partiti non erano quello che dovevano essere. Essi
sono la creazione storica del capitalismo liberale e all'interno di questa
particolare impostazione hanno servito - per un certo tempo - le esigenze dei
lavoratori, ma solo incidentalmente. Sono stati principalmente coinvolti nella
costruzione di gruppi di interesse e di influenza sociale del partito. Essi
divennero istituzioni capitalistiche, partecipando allo sfruttamento del lavoro
e combattendo con altri gruppi capitalistici per il controllo delle posizioni
di potere. A causa delle condizioni di crisi generale, della concentrazione del
capitale, e della centralizzazione del potere politico, l'apparato statale è
diventato il più importante centro del potere sociale. Un partito che ha ottenuto
il controllo dello stato -legalmente o illegalmente- potrebbe trasformarsi in
una nuova classe dirigente. Questo è ciò che i partiti hanno fatto o tentato di
fare. Ovunque il partito ha avuto successo, non ha servito i lavoratori. Proprio
il contrario si è verificato: i lavoratori hanno servito il partito.
Il
capitalismo, è una "creazione storica." Se il "partito non può
essere messo in disparte, perché è una creazione storica," come pensa
Maitland di abolire il capitalismo ora che è identico ad uno stato
mono-partitico? In realtà, entrambi devono essere "buttati via", terminare
il capitalismo oggi, implica la fine del partito.
Per
Maitland "il partito dovrebbe essere l'apparato materiale per integrare la
minoranza cosciente e l'inconscio di massa." La massa è
"inconscia", tuttavia, per la stessa ragione per cui è senza poteri. La
minoranza "cosciente" non può modificare la situazione senza cambiare
l'altra. Non si può portare "coscienza" alle masse a meno che non gli
si porti potere. Se la coscienza e il potere dipendono dal partito, l'intera
questione della lotta di classe assume un carattere religioso. Se le persone
che costituiscono il partito sono "buone" persone, daranno alle masse
potere e coscienza, se sono "cattive" persone le tratterranno entrambi.
Non si tratta di "integrazione", ma solo una questione di
"etica". Così possiamo confidare non solo in concezioni astratte su
ciò che un partito dovrebbe essere, ma anche nella buona volontà degli uomini. In
breve, dobbiamo fidarci dei nostri dirigenti. Quello che il partito può dare, tuttavia,
può anche togliere. Per come stanno le condizioni, la "coscienza" di
una minoranza o è priva di senso, o è collegato con una posizione di potere
nella società. Per aumentare coscienza è pertanto importante aumentare il
potere dle gruppo che la incorpora.
Non
sorge nessuna "integrazione" tra "leader" e "base",
invece, il divario esistente tra di loro si allarga continuamente. Il gruppo
cosciente difende la propria posizione di gruppo cosciente, può solo difendere
questa posizione contro la massa "inconscia". L' "integrazione"
della minoranza cosciente e la massa inconscia è solo una descrizione che suona
bene dello sfruttamento dei molti da parte dei pochi.
Il
fatto che Maitland vede il partito come lo "strumento materiale" che
coordina pensiero e azione rivela che la sua mente è ancora nel passato. Questo
è il motivo per cui lui sostiene il partito del futuro.
L'apparato
materiale (incontri, giornali, libri, cinema, radio, ecc) di cui egli parla nel
frattempo ha cessato di essere a disposizione dei partiti che Maitland ha in
mente. La fase dello sviluppo capitalistico in cui i partiti potevono crescere
come qualsiasi altra attività economica e utilizzare gli strumenti della
propaganda a proprio vantaggio è finita. Nella società attuale, lo sviluppo
delle organizzazioni dei lavoratori non può più seguire percorsi tradizionali.
Un partito che "sviluppa la coscienza di classe nelle masse" non può
più sorgere. I mezzi di propaganda sono centralizzati ed al servizio esclusivo
della classe dirigente o di partito. Non possono essere utilizzati per
scalzarli. Se i lavoratori non sono in grado di sviluppare metodi di lotta al
di là del controllo dei gruppi dirigenti, non saranno in grado di emanciparsi. Un
partito non è un'arma contro le classi dominanti, non esistono nemmeno nelle
società fasciste. Contro il potere attuale della combinazione stato-partito
capitale l'"azione consapevole di tutta la massa del popolo" sarà l’unica
possibilità. Fintanto che la massa resta "inconscia", fintanto che ha
bisogno del "cervello" di un partito, questa massa rimane impotente, in
quanto il "cervello" non si svilupperà.
Eppure,
non c'è motivo di disperare. Siamo in grado di sollevare un'altra questione:
che cos'è questa "coscienza" che si suppone che il partito abbia da
portare ai lavoratori? E che cosa è questa “incoscienza" che esige
l'appoggio da parte del "cervello" - del partito alle masse? E' quel
tipo di coscienza che troviamo nei partiti veramente necessaria al fine di
cambiare la società? Quello che è stato finora veramente pericoloso per le
masse e le loro esigenze è proprio quella "coscienza" che prevale in
organizzazioni di partito. La "coscienza" di cui parla Maitland, come
è stata sperimentato nella pratica, non ha nulla a che fare con una
"coscienza" necessaria per ribellarsi contro il presente, e di
organizzare una nuova società. La mancanza di questo tipo di coscienza che è
alimentata dai partiti non è per nulla la mancanza di qualsiasi cosa riguardi i
bisogni pratici della classe lavoratrice.
Il
compito dei lavoratori è essenzialmente semplice. Esso consiste nel riconoscere
che tutti i gruppi dirigenti esistenti in precedenza hanno ostacolato lo
sviluppo di una produzione e distribuzione veramente sociale; nel riconoscere
la necessità di abolire la produzione e la distribuzione, determinate dalle
esigenze di profitto e di potere di gruppi speciali nella società che
controllano i mezzi di produzione e le altre fonti di potere sociale. La
produzione deve essere cambiata in modo che possa servire i bisogni reali della
gente, deve diventare una produzione per il consumo. Quando queste cose vengono
riconosciute, i lavoratori devono agire per realizzare i loro bisogni e
desideri. Un po' di filosofia, sociologia, economia e scienze politiche sono
necessarie per riconoscere queste semplici cose per agire in maniera coerente a
tutto questo. La lotta di classe attuale è qui decisiva e determinante. Ma nel
campo pratico delle attività rivoluzionarie e sociali la minoranza "cosciente"
non è meglio informata che la maggioranza "inconscia". Piuttosto è
vero il contrario. Ciò è stato dimostrato in tutte le lotte reali
rivoluzionarie. Qualsiasi consiglio di lavoratori, inoltre, sarà più capace di
organizzare la sua produzione. Ce abbastanza intelligenza non di partito nel
mondo per coordinare la produzione e distribuzione sociale senza l'aiuto o
l'interferenza dei partiti specializzati in campi ideologici. Il partito è un
elemento estraneo alla produzione sociale così come la classe capitalista era
un inutile terzo fattore rispetto ai due necessari per portare avanti la vita
sociale: i mezzi di produzione e il lavoro. Il fatto che i partiti partecipino
alle lotte di classe indica che tali lotte di classe non tendono verso una meta
socialista. Socialismo significa alla fine, niente di più che l'eliminazione di
quel terzo fattore che sta tra i mezzi di produzione e il lavoro. La
"coscienza" sviluppata dai partiti è la "coscienza" di un
gruppo di sfruttatori in lotta per il possesso del potere sociale. Per diffondere
una "coscienza socialista" si deve prima di tutto farla finita con il
concetto di partito e con i partiti stessi.
La
"coscienza" di ribellarsi e di cambiare la società non è sviluppata
dalla "propaganda" delle minoranze coscienti, ma dalla propaganda
diretta e reale degli eventi. Il caos sociale crescente mette in pericolo la
vita abituale di masse sempre più grandi di persone e modifica la loro
ideologia. Finché le minoranze operano come gruppi separati all'interno delle
massa, la massa non è rivoluzionaria, ma non lo è nemmeno la minoranza. Le sue
concezioni "rivoluzionarie" possono ancora servire solo funzioni
capitalistiche. Se le masse diventano rivoluzionarie, la distinzione tra minoranza
coscia e maggioranza inconscia scompare, e anche la funzione capitalistica
dell’apparente "coscienza rivoluzionaria" della minoranza. La
divisione tra una minoranza cosciente e la maggioranza inconscia è storica. E' dello
stesso ordine della divisione tra lavoratori e padroni.
Così
come la differenza tra lavoratori e padroni tende a scomparire a seguito di
condizioni di crisi irrisolvibili e nel processo di livellamento sociale ad
essa relativo, per cui la distinzione tra minoranza cosciente e la massa
inconscia scomparirà anche. Qualora non scompare avremo una società fascista.
L’"integrazione"
può significare solo significare aiutare a superare la distinzione tra
minoranza cosciente e la massa inconscia. All'interno delle classi e
all'interno della società rimarranno delle differenze tra le persone. Alcuni
saranno più energici di altri, altri più intelligenti di altri, ecc.. Rimarrà
una divisione del lavoro. Che queste differenze reali si siano congelate in
differenze tra capitale e lavoro, in differenze tra partito e massa, è dovuto
soltanto a specifici rapporti di produzione storicamente condizionati al modo
di produzione capitalistico. Questa distinzione per quanto riguarda l'attività
sociale deve essere terminata in modo che il capitalismo possa essere terminato.
Se uno vede la necessità dell’"integrazione" deve affrontare il
problema in un modo molto diverso da quello di Maitland. L'"integrazione"
non deve andare dall'alto verso il basso - dove il partito porta alla coscienza
alle massa – ma dal basso verso l'alto, dove la classe mantiene tutta la sua
intelligenza ed energia per se stessa, e non le isola e quindi capitalizza in
organizzazioni separate.
La
produzione è sociale. Tutte le persone, qualunque esse siano e qualunque cosa
facciano, sono, in una società socialmente determinata, altrettanto importanti.
La loro integrazione effettiva, non l'"integrazione ideologica"
attraverso la tradizionale relazione partito-massa, è necessaria. Ma questa vera
integrazione, la solidarietà umana che è necessaria per porre fine alla miseria
del mondo, deve essere sostenuta ora. Essa può essere sviluppata solo
distruggendo le forze che operano contro di essa. La solidarietà di classe e le
azioni collettive possono sorgere non con, ma solo contro, i gruppi e gli
interessi di partito.
1)
Ndt Il testo partito e classe operaia, è stato ripubblicato in italiano e si
trova sul sito di Connessioni: critica-del-partito-rivoluzionario
Il
titolo è stato modificato in critica del partito rivoluzionario.
2)
Ndt APCF, l’Anti-Parliamentary
Communist Federation, una organizzazione legata alla posizioni dei comunisti
dei consigli e dei comunisti libertari attiva in Gran Bretagna dagli anni 20
fino alla metà degli anni 40.
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